Effetti del consumo dei cibi integrali sulle malattie cardiovascolari

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Am J Clin Nutr. Ottobre 2010 Oct;92(4):733-40. Epub 4 agosto 2010.

Effetti di un aumentato consumo di cibi integrali  sulla pressione
sanguigna ed altri indicatori di rischio cardiovascolare in soggetti
sani di mezza età: prove casuali controllate

Tighe P, Duthie G, Vaughan N, Brittenden J, Simpson WG, Duthie S, Mutch W, Wahle K, Horgan G, Thies F.

Istituto di Medicina applicata, Università di Aberdeen, Aberdeen, Regno Unito.

f.thies@abdn.ac.uk

 Abstract (traduzione Dott.ssa Margherita Patrignani)

CONTESTO: Tre porzioni quotidiane di cibi integrali possono abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, ma è stato necessario questo approfondito studio intervenzionale (studio sull’efficacia della teoria sostenuta ndt) per confermare questa affermazione.

OBIETTIVO: Si è mirato a valutare gli effetti del consumo di 3 porzioni al giorno di cibi integrali (solo frumento o una miscela di frumento e avena) sugli indicatori di rischio di malattie cardiovascolari in individui a rischio relativamente alto.

PROGETTAZIONE: Sono state fatte prove di alimentazione controllate a caso su individui sani di mezza età. Dopo un periodo di prova di 4 settimane con una dieta perfezionata, sono stati casualmente assegnati dei volontari ad un gruppo di controllo (dieta perfezionata), con frumento o frumento e avena, per 12 settimane. Il primo risultato è stato una riduzione dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari tramite intervento alimentare dietetico con grani integrali, che riguarda il livello lipidi, la concentrazione dell’insulina e i livelli di pressione sanguigna. Inoltre sono stati valutati gli indicatori dei processi infiammatori.

RISULTATI: È stato selezionato un totale di 233 volontari; 24 volontari si sono ritirati e 3 volontari sono stati esclusi. La pressione sanguigna (arteriosa) sistolica e la pressione di pulsazione (differenza tra pressione arteriosa e venosa ndt) sono state significativamente ridotte rispettivamente di 6 e 3 mm Hg, relativamente al gruppo dei cibi di frumento integrale paragonato a quello del gruppo di controllo. Indicatori sistemici di rischio di malattie cardiovascolari sono rimasti immutati a parte le concentrazioni di colesterolo, che sono diminuite lievemente ma significativamente nel gruppo che consumava cibi integrali.

CONCLUSIONI: Il consumo quotidiano di tre porzioni di cibi integrali può ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari in persone di mezza età soprattutto attraverso meccanismi di abbassamento della pressione sanguigna. La diminuzione osservata della pressione sanguigna sistolica potrebbe diminuire l’incidenza di malattia delle arterie coronariche e di ictus rispettivamente di più del 15% e 25%.

Questo studio è stato registrato su www.clinicaltrials.gov come ISRCTN27657880.

Consultabile in inglese su PubMed PMID: 20685951 [PubMed – indexed for MEDLINE]

Di seguito il documento originale in lingua inglese

Am J Clin Nutr. 2010 Oct;92(4):733-40. Epub 2010 Aug 4.

Effect of increased consumption of whole-grain foods on blood pressure and other cardiovascular risk markers in healthy middle-aged persons: a randomized controlled trial.

Tighe P, Duthie G, Vaughan N, Brittenden J, Simpson WG, Duthie S, Mutch W, Wahle K, Horgan G, Thies F.

Division of Applied Medicine, University of Aberdeen, Aberdeen, United Kingdom. f.thies@abdn.ac.uk

                        Abstract

BACKGROUND: Three daily portions of whole-grain foods could lower cardiovascular disease risk, but a comprehensive intervention trial was needed to confirm this recommendation.

OBJECTIVES: We aimed to assess the effects of consumption of 3 daily portions of whole-grain foods (provided as only wheat or a mixture of wheat and oats) on markers of cardiovascular disease risk in relatively high-risk individuals.

DESIGN: This was a randomized controlled dietary trial in middle-aged healthy individuals. After a 4-wk run-in period with a refined diet, we randomly allocated volunteers to a control (refined diet), wheat, or wheat + oats group for 12 wk. The primary outcome was a reduction of cardiovascular disease risk factors by dietary intervention with whole grains, which included lipid and inflammatory marker concentrations, insulin sensitivity, and blood pressure.

RESULTS: We recruited a total of 233 volunteers; 24 volunteers withdrew, and 3 volunteers were excluded. Systolic blood pressure and pulse pressure were significantly reduced by 6 and 3 mm Hg, respectively, in the whole-grain foods groups compared with the control group. Systemic markers of cardiovascular disease risk remained unchanged apart from cholesterol concentrations, which decreased slightly but significantly in the refined group.

CONCLUSIONS: Daily consumption of 3 portions of whole-grain foods can significantly reduce cardiovascular disease risk in middle-aged people mainly through blood pressure-lowering mechanisms. The observed decrease in systolic blood pressure could decrease the incidence of coronary artery disease and stroke by ≥15% and 25%, respectively.

This trial was registered at clinicaltrials.gov as ISRCTN27657880.

PMID: 20685951 [PubMed – indexed for MEDLINE]

Comments ( 2 )

  • Stavo leggendo un articolo su Nexus in cui si dice che il consumo di cereali integrali e legumi – senza quegli opportuni trattamenti che in gran parte delle società tradizionali erano conosciuti ma la cui conoscenza ormai è andata “perduta” (per esempio tra i vari i pellirossa utilizzavano trattamenti di questo tipo) – determina un rilascio di grandi quantità di acido fitico che se non opportunamente controbilanciate possono determinare squilibri di vario tipo…che ne pensate?

    • Nell’articolo mettiamo in evidenza i benefici del consumo dei cibi integrali sullo stato di salute di un campione di persone. È vero che l’acido fitico agendo come chelante può rallentare l’assorbimento dei minerali metallici, tuttavia la corretta e bilanciata dieta mediterranea si basa proprio sul consumo dei cereali compresi quelli che rilasciano acido fitico. Seguendo una alimentazione completa si avrà quindi l’apporto di tutti gli elementi essenziali i quali oltre alla loro normale funzione metabolica andranno anche a controbilanciare gli squilibri provocati dall’acido fitico.

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