Le connessioni tra il microbiota intestinale e il morbo di Alzheimer

Diagramma delle connessioni tra microbiota intestinale e il morbo di Alzheimer
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“… Il microbiota intestinale può influenzare la patogenesi del morbo di Alzheimer attraverso l’aumento della neuro infiammazione, l’elevato stress ossidativo, i neurotrasmettitori sregolati, la riduzione delle SCFA, i TLR elevati e l’aumento delle tossine… ” “… Tutti questi percorsi sono collegati… ”

Figura Key: a) rappresentazione schematica della comunicazione bidirezionale tra intestino e cervello attraverso «asse microbiota-intestino-cervello». Le comunicazioni sono effettuate principalmente da percorsi neurali, endocrini e immunologici.

b) nel microbiota intestinale lumen, metaboliti derivati microbici come acidi grassi a catena corta (SCFA), neurotrasmettitori, amminoacidi e amiloide batterica interagiscono con il sistema immunitario ospite. Queste interazioni influenzano il metabolismo ospite e possono attivare il nervo vago. Pertanto queste interazioni sono fondamentali per mantenere lo stato di salute generale dell’ospite. Durante la disbiosi, condizioni sfavorevoli possono causare l’attivazione del recettore della corticotropina, innescando successivamente il rilascio di ormone adrenocorticotrofico e infine influenzando il rilascio di cortisolo che porta alla perdita dell’integrità della barriera intestinale. Di conseguenza, la permeabilità della barriera intestinale ed emato-encefalica aumenta. A causa dell’aumento della permeabilità, si registra un aumento delle specie reattive di ossigeno (ROS) nei neuroni e nella microglia che possono causare stress ossidativo nelle malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer.

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