Da Chernobyl a Fukushima: 25 anni dopo, una storia che si ripete
di Pierpaolo Mittica
Il reportage dell’inviato di Mondo in Cammino e fotoreporter Pierpaolo Mittica
nella zona di esclusione (No-Go Zone) di Fukushima
……… attualmente centinaia di migliaia di persone continuano a vivere in zone altamente contaminate al di fuori della zona di esclusione, e chissà se verranno mai evacuate. Gli animali vengono abbandonati e lentamente muoiono di fame e di sete, incatenati, tra atroci sofferenze. L’Unione Sovietica fu meno crudele: li ammazzò tutti… Le notizie non trapelano, bisogna cercarle. Le informazioni vengono nascoste dalla Tepco e rilasciate molto lentamente nel tempo e spesso sono decisamente parziali ed erronee, complici molti mass media importanti, nel libro paga dell’industria
nucleare, che nascondono la portata del disastro. Solo dopo pressioni internazionali e di organismi di ricerca indipendenti la Tepco ha dovuto ammettere la gravità del disastro. E i dati ufficiali, nonostante la continua richiesta di trasparenza, spesso non coincidono con i dati di ricerca di istituti indipendenti. Ma allora, nel 1986, era Unione Sovietica, il mostro comunista dove non esistevano le libertà, dove l’informazione era controllata e sottoposta a totale censura. Oggi siamo in Giappone, una delle più avanzate democrazie e uno dei paesi più sviluppati al mondo. Ma quando si tratta di nucleare la storia si ripete. Alla fine Chernobyl e Fukushima hanno dimostrato che non c’è differenza tra dittatura e democrazia nucleare…
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