abstract
I sali di Alluminio, presenti in molti prodotti industriali di uso frequente come antitraspiranti, farmaci anti-acido, additivi alimentari e vaccini, sono stati incriminati nel contribuire alla crescita dell’incidenza del cancro al seno nelle società occidentali. Tuttavia, l’attuale evidenza sperimentale a sostegno di questa ipotesi è limitata. Ad esempio, non esiste evidenza sperimentale che l’alluminio favorisca la cancerogenesi nelle cellule epiteliali mammarie in coltura. Riportiamo qui che l’esposizione a lungo termine a concentrazioni di alluminio – sotto forma di alluminio cloruro (AlCl3)- nella gamma di quelle misurate nella mammella umana, trasforma le cellule epiteliali della normale ghiandola mammaria murina (NMuMG) in vitro, come rivelato dal soft-agar-assay. ….. le cellule NMuMG trasformate in vitro da AlCl3 formano tumori di grandi dimensioni e metastatizzano in tutti e tre i modelli di topi. Questi effetti sono correlati con un’attività mutagena del AlCl3. I nostri risultati dimostrano per la prima volta che le concentrazioni di alluminio, nell’intervallo di quelle misurate nella ghiandola mammaria umana, trasformano totalmente le cellule epiteliali mammarie coltivate, consentendo loro di formare tumori e metastasi nei modelli murini. Le nostre osservazioni forniscono la prova sperimentale che i sali di alluminio potrebbero essere agenti cancerogeni ambientali per il seno.
Link all’articolo originale:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27541736